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Capire e migliorare i meccanismi di resistenza contro gli Scopazzi del melo

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Mela e pera sono due colture economicamente importanti, apprezzate per consistenza, sapore e qualità nutrizionali uniche. Entrambi i generi sono soggetti a numerosi attacchi da parte di agenti patogeni. Tra questi il batterio Candidatus Phytoplasma mali (P. mali), agente eziologico degli Scopazzi del Melo (apple proliferation), rappresenta una delle minacce più rilevanti per la coltivazione della mela in Europa ed in particolare in Trentino-Alto Adige, dove la patologia ha causato danni per circa 100 milioni di euro soltanto nell’annata del 2001. La maggior parte delle cultivar di mela presenti nella regione del Trentino Alto Adige sono infatti altamente suscettibili all’infezione. Negli ultimi anni sono stati compiuti molti progressi nella scoperta delle basi molecolari dell’infezione. Solo recentemente, presso il Centro di Ricerca di Laimburg, sono stati descritti la prima proteina effettrice di P. mali e i relativi target proteici in Malus x domestica. È stato inoltre osservato che l’emissione di ?-cariofillene da parte della pianta di melo attrae Cacopsylla picta, l’insetto vettore di P. mali. Ciononostante, molti dei meccanismi molecolari alla base dello sviluppo della malattia e della resistenza restano sconosciuti. Questo progetto offre un’opportunità unica di approfondire la conoscenza e migliorare la resistenza agli Scopazzi del Melo, oltre che di gettare luce sui meccanismi alla base dell’interazione pianta-patogeno.

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