Progetti

Selezione di popolazioni sane da vecchi impianti non clonali

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Per scopi di miglioramento della qualità, della complessità e della biodiversità in viticoltura, molti agricoltori ricorrono sempre più spesso alle così dette selezioni “massali” nella creazione di nuovi impianti. La prassi attuale di selezione clonale, e cioè la propagazione di alcuni singoli ceppi, costituisce tuttavia una restrizione della biodiversità. La selezione massale invece viene praticata con successo in zone viticole conosciute come ad esempio in Borgogna, Francia. Vecchi impianti esistenti vengono monitorati per individuarne ceppi singoli interessanti. Tutte le piante individuate vengono controllate dal punto di vista sanitario perché solo materiale sano viene messo in commercio. Inoltre il materiale selezionato viene catalogato secondo biotipi per esempio grandezza del grappolo, produttività, ecc.
Nell’ambito di questa nuova attività, è previsto nei prossimi anni, in collaborazione con le cantine, il Centro di Consulenza, l’Ufficio provinciale di frutti-viticoltura, l’Unione Vivaisti dell’Alto Adige e viticoltori interessati, una selezione in vecchi impianti, privi ancora di materiale clonale, con lo scopo di trovare ceppi con caratteristiche interessanti. Le varietà che possono essere prese in considerazione sono: la Schiava, il Lagrein, il Pinot bianco, il Sauvignon bianco ed il Traminer aromatico. Il passo successivo sarà quello di sottoporre tutti i ceppi selezionati al test virologico, per verificarne lo stato sanitario. Tutti i ceppi sani verranno moltiplicati e catalogati secondo biotipi, per esempio Lagrein a grappolo lungo o corto e piantati come popolazioni in vigneti adatti per le rispettive varietà. Questi impianti costituirebbero la banca genetica ancora esistente e per aziende interessate, rappresenterebbero la possibilità per un’ulteriore moltiplicazione. Inoltre questi impianti potrebbero fungere come germoplasma per una futura selezione clonale.

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