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Indagini e sperimentazioni sull'attacco del Anisandrus dispar su melo in colture intensive

PF-en-17-1

Attualmente in alcuni comuni della Bassa Atesina (Laives, Bronzolo e Ora) osserviamo un considerevole aumento dell’attacco dell’Anisandrus dispar su c.a 100 ettari di colture intensive di melo.
Le cause dell’attrattività delle piante di melo (intrinseca a piante “sofferenti”) nei confronti del coleottero sono da individuare in precedenti danni radicali da arvicole, oppure danni da morie invernali e fenomeni di depressione di vigoria causate dal fenomeno della stanchezza del terreno. Le singole piante reimpiantate, oppure i neoimpianti sono anche a rischio in quanto potenzialmente attrattive fino alla loro radicazione. La loro attrattività (a secondo delle densità dello coleottero scolitide) può essere uguale a piante già attaccata dall’Anisandrus in precedenza.
Visto, che in questo momento non sono disponibili metodi, per rimediare alle cause primarie del fenomeno bisogna sviluppare delle soluzioni tecniche, che nel frattempo permettono un rinnovo delle colture nelle zone interessate.
In un primo momento i nostri studi riguarderanno l’utilizzo del sistema di trappole chromotropiche ad alcool (Rebell rosso) per il monitoraggio delle attività primaverili delle femmine. Si tratterà di indagare sull’affidabilità di questo metodo per la previsione dei neo-attacchi primaverili.
Parallelamente, saranno oggetto delle nostre indagini alcuni metodi di lotta, tra questi i sistemi per le catture massali. In questo contesto saranno applicati i sistemi attualmente disponibili, come per esempio le trappole chromotropiche ad alcool “Rebell Rosso”, e confrontati con diversi metodi, attualmente utilizzati nella protezione delle colture forestali contro gli scolitidi.

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