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Centro Laimburg pubblica il Programma di attività 2024 con 360 progetti di ricerca

Oltre il 70 per cento dei progetti proposti da organizzazioni e aziende locali è stato integrato nel programma. È proprio l’accordo tra scienza e pratica che rende la ricerca del Centro di Sperimentazione Laimburg vicina ai bisogni della pratica agricola e della trasformazione alimentare del territorio. Ogni anno oltre 110 rappresentanti dei gruppi di interesse di questi settori vengono invitati a contribuire attivamente alla stesura del Programma annuale di attività del Centro. Il Programma di attività 2024 del Centro Laimburg comprende in totale 360 progetti e attività. Delle 118 proposte di progetto provenienti da organizzazioni e aziende locali, 84 sono state inserite nel Programma di ricerca.

Fig. 1: Il Comitato scientifico di settore si riunisce ogni anno per stilare il nuovo Programma di attività del Centro Laimburg

Il Centro di Sperimentazione Laimburg è il centro di ricerca per l‘agricoltura e la trasformazione alimentare in Alto Adige. Il Programma di attività del Centro viene elaborato e definito ogni estate in stretto coordinamento con i gruppi di interesse locali. In questo modo è possibile già nell’anno successivo affrontare con progetti di ricerca mirati i problemi e le sfide della prassi. Delle 118 proposte di progetti fornite, 49 sono state integrate in sperimentazioni esistenti e per ulteriori 35 proposte sono stati avviati dei progetti di ricerca ad hoc nel Programma delle attività del 2024.

Il Programma, che comprende 360 progetti e attività di ricerca, è disponibile sul sito web del Centro: Programma di attività | Laimburg

La ricerca scientifica applicata mira a trovare soluzioni mirate per affrontare sfide come il cambiamento climatico e nuovi patogeni, nonché a cogliere opportunità come la digitalizzazione. Anche per le aziende di trasformazione agroalimentare, la sperimentazione rappresenta un’opportunità per essere più competitivi sul mercato e creare valore dalle proprie risorse impiegando nuove tecnologie.

“Nel 2025 celebreremo 50 anni di ricerca scientifica applicata, portata avanti con la missione di sostenere le imprese altoatesine del settore agroalimentare, che inizia dalla coltivazione nei campi e prosegue lungo tutta la filiera, fino ad arrivare al prodotto finito. Un lavoro costante, che avviene non solo in collaborazione a livello internazionale con importanti partner di ricerca ma anche a livello locale con le organizzazioni di consulenza e le aziende di produzione e trasformazione”, sottolinea il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg, Michael Oberhuber.

 

118 proposte di ricerca da parte dei rappresentanti d’interesse locale

Ogni anno il Centro Laimburg invita oltre 110 rappresentanti dei gruppi di interesse dell’agricoltura e della trasformazione alimentare altoatesina a individuare nuove e ulteriori proposte di progetti e attività sperimentali. Queste vengono raccolte e raggruppate con le proposte di progetto interne proposte dal personale di ricerca. Ogni anno, a fine estate, si svolgono presso il Centro di Sperimentazione Laimburg i Comitati scientifici di settore, che vertono su tutte le tematiche di cui si occupa il Centro. Durante queste sedute, esperte ed esperti del Centro Laimburg discutono insieme ai portatori d’interesse del mondo agricolo e della trasformazione alimentare le proposte per progetti di ricerca e attività. Tutte le proposte vengono valutate in base alla loro fattibilità e viene stabilito un ordine di priorità. In autunno il Comitato scientifico del Centro di Sperimentazione Laimburg si esprime in merito e, infine, il direttore del Centro di Sperimentazione Laimburg redige il Programma di attività per l’anno successivo, che viene pubblicato sul sito web istituzionale del Centro.

 

 

Esempi di nuovi progetti dal Programma di attività 2024 del Centro di Sperimentazione Laimburg

 

Dal microbioma sui meli preziose informazioni per selezionare varietà resilienti

Lo studio di nuove varietà di melo rappresenta un potenziale importante per consentire lo sviluppo di agroecosistemi diversificati e resilienti in Alto Adige, che richiedono un ridotto impiego di prodotti fitosanitari e irrigazione. Il progetto AppleBIOME si propone di studiare l'azione combinata della genetica del melo e l’insieme dei microrganismi presenti sulla pianta su una collezione di 600 varietà di meli, per sviluppare varietà più resilienti e sostenibili. Un’analisi approfondita di questo microbioma può fornire informazioni preziose sugli effetti positivi su salute e capacità di adattamento della pianta stessa. In laboratorio verranno impiegati approcci avanzati di sequenziamento del DNA e analisi bioinformatiche per caratterizzare la composizione del microbioma presente sulle foglie. In campo verranno condotti esperimenti per valutare l'effetto del microbioma sulle caratteristiche agronomiche, come la resistenza alle malattie, nonché sulla conservabilità e le caratteristiche organolettiche dei frutti.

 

Il progetto AppleBIOME, finanziato dal programma europeo cofinanziato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste “MASAF - Joint FACCE-JPI SusCrop”.

 

Vini DOC del futuro con uve resistenti ai funghi patogeni

Nel mondo del vino, si sta intensificando la sperimentazione con varietà di uve resistenti ai funghi, note come PIWI (il nome deriva dal tedesco “PIlzWIderstansdfähig”, resistente ai funghi). Sebbene queste uve costituiscano attualmente solo una piccola frazione (circa l'1%-1,5%) in viticoltura altoatesina, la loro importanza sta crescendo, soprattutto in regioni come l'Alto Adige, dove l'attenzione è rivolta alla riduzione dei prodotti fitosanitari in agricoltura.

Tuttavia, l'attuale normativa sui vini a Denominazione di Origine Controllata (DOC) non permette il taglio di uve convenzionali con varietà PIWI. Questo rappresenta un ostacolo per i produttori che desiderano sfruttare le potenzialità di queste uve, pur mantenendo la prestigiosa etichetta DOC.

Alla luce dell’eventuale possibilità che tale pratica possa essere ammessa in futuro, un team di ricerca del settore Enologia del Centro di Sperimentazione Laimburg vuole capire come l’aggiunta di uve PIWI influisca su gusto e aroma del vino. Per le aziende vitivinicole, l'adozione di uve PIWI potrebbe rappresentare un'opportunità per differenziarsi nel mercato. Inoltre, favorirebbe l'adozione di pratiche agricole più sostenibili.

 

Proteggere e valorizzare la biodiversità di prati e pascoli in Europa

Prati e pascoli non sono solo fonte di approvvigionamento per il bestiame, ma sono anche aree vitali per la biodiversità, oltre a contribuire al tipico paesaggio alpino dell’Alto Adige. I prati e pascoli delle catene montuose delle Alpi e dei Carpazi sono tra gli habitat più ricchi di diversità in Europa, ma hanno subìto un declino della loro estensione e della loro biodiversità negli ultimi decenni, soprattutto a causa sia dell'intensificazione sia dell'abbandono dell'attività agricola.

Con il progetto “Grasslands4Biodiversity”, il gruppo di lavoro Foraggicoltura del Centro di Sperimentazione Laimburg si inserisce in un consorzio di ricerca, coordinato dall’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL (CH), che include 12 partner di 7 paesi interessati da Alpi e Carpazi. A livello locale il Centro di Sperimentazione Laimburg collabora strettamente con Eurac Research. Il progetto si pone l’obiettivo di mappare le aree ricche di specie nelle Alpi e nei Carpazi, grazie a dati satellitari, e sviluppare una strategia di gestione, valutando l’effetto delle pratiche agricole sulla biodiversità. Oltre a identificare e migliorare le pratiche di gestione, il progetto mira anche a valutare la percezione degli agricoltori, dell’opinione pubblica e degli altri attori delle aree protette e delle misure di promozione della biodiversità, per fornire elementi di conoscenza utili alla valutazione dell’istituzione di nuove aree protette e/o strategie per la promozione della biodiversità.

Questo approccio integrato unisce la ricerca scientifica con la cooperazione delle comunità locali agricole, formando così una sinergia per proteggere e migliorare gli ecosistemi montani in Europa.

 

Il progetto G4B – Grasslands for biodiversity è sostenuto dalla Provincia Autonoma di Bolzano e cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del partenariato europeo "Biodiversa+".

 

Alimenti fermentati non alcolici con prodotti locali: nuove frontiere per una dieta sana

Cos'è esattamente un fermentato analcolico? Si tratta di alimenti come yogurt, kefir, kombucha, o bevande prodotte attraverso una fermentazione in cui gli zuccheri sono trasformati da batteri in acidi, eventualmente gas e, se presente, l’alcol in quantità trascurabili. In alcuni casi partecipano alla trasformazione anche i lieviti. Il progetto del gruppo di lavoro Fermentazione e Distillazione del Centro di Sperimentazione Laimburg mira a due obiettivi principali: definire un processo produttivo efficace e identificare i batteri che sono i "lavoratori" di questa trasformazione e rivestono un ruolo cruciale nella determinazione del sapore e dei benefici per la salute di questi prodotti.

Un problema noto nel mondo dei fermentati è la limitata disponibilità di ceppi batterici specifici nel mercato. Per questo motivo verranno esplorati i microrganismi naturalmente presenti negli ingredienti di base, come uva, mele e barbabietole. L'idea è di utilizzare questi microrganismi locali per creare prodotti unici e di alta qualità, tipici di questo territorio. Questo lavoro non solo potrebbe portare a una maggiore varietà di alimenti fermentati sul mercato, ma anche a prodotti con caratteristiche uniche, legate alla loro origine regionale. Inoltre, i benefici per la salute di questi alimenti potrebbero essere ottimizzati grazie a una selezione accurata dei batteri impiegati nella fermentazione.

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