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Quinta edizione del Forum di esperti in Agricoltura montana, un incontro ravvicinato tra ricerca e pratica

Venerdì 15 dicembre 2017 si è svolto presso la Scuola Professionale per l'agricoltura e l’economia domestica Salern la quinta edizione del Forum di esperti in Agricoltura montana. La conferenza, organizzata dal Centro di Sperimentazione Laimburg, dalla Scuola Professionale Salern e dal Centro di Consulenza per l'Agricoltura montana BRING, funge tradizionalmente da piattaforma di scambio tra ricerca, consulenza, formazione e pratica agricola.

Juliane Gasser Pellegrini, direttrice della Scuola Professionale per agricoltura ed economia domestica Salern apre la quinta edizione del Forum di esperti in Agricoltura montana © Centro di Sperimentazione Laimburg

Erano circa 40 i partecipanti presenti alla quinta edizione del Forum di esperti in Agricoltura montana, tra cui agronomi, consulenti, insegnanti, impiegati dell'amministrazione statale e diversi agricoltori. Juliane Gasser Pellegrini, direttrice della Scuola Professionale per l'agricoltura e l’economia domestica Salern, e quindi ospite della manifestazione, si è dichiarata molto soddisfatta: “Il Forum di esperti in Agricoltura montana è un importante momento di scambio tra agricoltori e ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg e della Libera Università di Bolzano, nonché esperti della Ripartizione Agricoltura e dei centri di consulenza e formazione” e aggiunge “i denominatori comuni per tutti sono onestà, trasparenza e un’agricoltura sostenibile.”

L'evento è stato organizzato grazie alla collaborazione tra il Centro Laimburg, la Scuola Professionale Salern e il Centro di Consulenza per l'Agricoltura montana BRING “con lo scopo di presentare e confrontarsi sulle nuove evidenze scientifiche su temi d’attualità rilevanti per l’agricoltura montana,” sottolinea a inizio conferenza Giovanni Peratoner, responsabile del settore Agricoltura Montana del Centro Laimburg.

 

Un programma ricco con quattro tematiche principali

L'ordine del giorno comprendeva un programma variegato con quattro temi principali, moderati da Christian Plitzner, direttore generale del Centro di Consulenza per l'Agricoltura montana BRING: la sostenibilità economica del latte fieno in Alto Adige, le possibilità di impiego di Festuca arundinacea in miscugli di sementi per prati permanenti, la concimazione organica del frumento vernino e un metodo per l’analisi dell'innovazione in campo foraggero-zootecnico.

 

Il potenziale della produzione di latte fieno in Alto Adige

Il termine "latte fieno" è un marchio protetto dall'Unione Europea. In Austria, la ARGE Heumilch ha stabilito diversi criteri per disciplinarne la produzione, come ad esempio un'alimentazione naturale dei bovini durante l'anno con almeno il 75% di fieno e la rinuncia all’impiego di foraggi insilati.

Attualmente, in Alto Adige, il latte fieno viene pagato ai produttori due centesimi in più (per ogni kg di latte) rispetto al latte convenzionale. Quanto può essere redditizia la produzione di latte fieno in Alto Adige? Su questo quesito è intervenuta Sarah Kühl della Libera Università di Bolzano, che ha presentato uno studio sulla sostenibilità economica di questo prodotto. Sono stati considerati diversi scenari: latte convenzionale, latte fieno (con rinuncia ai insilati), latte fieno (con utilizzo di almeno 75% di fieno). “È la qualità del fieno il punto focale nella produzione di latte fieno”, ha sottolineato Kühl. Rimane discutibile, tuttavia, se un prezzo di mercato maggiorato di due centesimi sia sufficiente a coprire i costi aggiuntivi di produzione. Anche gli effetti sulla salute e sulla longevità degli animali dovranno essere oggetto di esame più approfondito.

 

Concimazione organica del grano

Nell’ambito di "Regiokorn" c’è necessità di farina di frumento. La coltivazione del frumento vernino (seminato nell’autunno dell’anno precedente a quello della raccolta) offre diversi vantaggi: una resa maggiore rispetto al frumento primaverile-estivo e diverse possibili destinazioni d’uso (ad esempio malto e biscotti). Nell’agricoltura convenzionale, i livelli proteici desiderati sono assicurati grazie a una concimazione minerale mirata, che tuttavia non è consentita dalle direttive di "Regiokorn". In questo modo, non è sempre possibile garantire un contenuto proteico standard. Secondo i ricercatori del Centro di Sperimentazione Laimburg Manuel Pramsohler e Lorenzo Vitalone, la soluzione a questo problema potrebbe essere una fertilizzazione organica mirata. Presso il Centro Laimburg è stato condotto un test pluriennale per verificare se i parametri qualitativi del "Regiokorn" possono essere rispettati concimando il grano invernale in primavera con digestato da biogas. È emerso che, grazie alla combinazione di una concimazione organica in primavera, la scelta di una varietà di grano di qualità elevata e di una precessione colturale adeguata (patate), negli anni è stato possibile raggiungere gli standard desiderati. In uno degli anni, tuttavia, i livelli di proteine ​​erano vicini alla soglia limite, indicando comunque un certo rischio residuo per i produttori di non raggiungimento degli standard richiesti dal mercato. “Per un giudizio definitivo sulla qualità della farina saranno però necessari anche dei test di panificazione,” conclude Manuel Pramsohler, responsabile del gruppo di lavoro Colture Arative del Centro Laimburg.

 

Possibilità d’utilizzo di Festuca arundinacea in miscugli di sementi per prati permanenti

Le raccomandazioni sulla scelta dei miscugli di sementi in Alto Adige tengono conto in primo luogo anche l’altitudine e l’intensità di gestione di pascoli e prati. “In prati a basse altitudini, caratterizzati da siccità ricorrenti e gestione intensiva, le specie erbacee comuni risultano non essere molto stabili e si rischiano lacune nei prati in seguito a periodi di siccità,” spiega Giovanni Peratoner dal Centro Laimburg. La festuca arundinacea (Festuca arundinacea), invece, è molto resistente alla siccità e presenta una buona produttività. Per questo motivo, il Centro Laimburg ha esaminato l'idoneità di un miscuglio di sementi con Festuca arundinacea per prati gestiti intensivamente e soggetti a siccità ricorrente. In una sperimentazione quadriennale sono stati testati due miscugli di sementi con festuca arundinacea, rispettivamente al 40% e al 60%, oltre a due miscugli già inseriti nella lista dei miscugli consigliati. Tutti e quattro i miscugli sono stati testati in due campi soggetti a siccità (San Genesio, 835 mslm e Falzes, 1205 mslm). Peratoner riassume così i risultati sperimentali: con una gestione intensiva, la Festuca arundinacea costituiva circa il 25% del foraggio, mentre con una gestione non intensiva dominava l'avena altissima (Arrhenatherum elatius). La resa in foraggio e la maggior parte dei parametri qualitativi del foraggio differivano di molto poco tra i miscugli. Per i miscugli con Festuca arundinacea si sono registrati solamente una lieve riduzione della digeribilità, un contenuto leggermente maggiore di magnesio e leggermente minore di manganese.

 

Inno4Grass – analisi e divulgazione dell’innovazione nella gestione di prati e pascoli

Cosa si intende con innovazione in agricoltura e come può essere analizzata? Claudia Florian del Centro di Sperimentazione Laimburg e Anna Pfeifer dell’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi hanno presentato l'approccio utilizzato dal progetto Inno4Grass per analizzare l'innovazione in agricoltura. Il progetto finanziato dall’unione Europea mira a unire ricerca e pratica per garantire l’implementazione di sistemi gestionali innovativi nei pascoli produttivi. “Le conoscenze acquisite verranno rese disponibili a tutti i possibili utenti, informando sui punti di forza, sulle condizioni e sulle possibili difficoltà dell'innovazione,” ha spiegato Claudia Florian. Anna Pfeifer ha quindi presentato l'approccio partecipativo in tavole rotonde multi-stakeholder per l’analisi sull'innovazione in Alto Adige. Questo metodo è stato sviluppato in stretta collaborazione tra il Centro Laimburg, l’Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi e il Centro di Consulenza per l'Agricoltura montana BRING.

Il progetto prevede un totale di 144 gruppi di discussione in tutta Europa, nei quali verranno esaminati esempi pratici di innovazione applicata, che verranno descritti in una piattaforma di scambio. I gruppi di discussione in Alto Adige sono organizzati e coordinati dal gruppo di lavoro Foraggicoltura del Centro Laimburg, in stretta collaborazione con il Dipartimento innovazione dell'Unione Agricoltori e Coltivatori diretti Sudtirolesi e il BRING. Entro la fine del 2019 sono previsti otto gruppi di discussione in Alto Adige.

A conclusione del Forum di esperti in Agricoltura montana si è svolta la seconda tavola rotonda del progetto Inno4Grass presso il maso didattico della Scuola Professionale Salern. Le innovazioni del maso (che rientra tra le best practice analizzate nell’ambito del progetto) si rispecchiano nella gestione dei pascoli con vacche e pecore da latte, nonché nella riduzione dei mangimi concentrati.

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